Paolo Sorrentino ci racconta le conseguenze dell'amore

Le conseguenze dell'amore è il secondo film diretto da Paolo Sorrentino nella sua folgorante carriera.
Dopo il meraviglioso "L'uomo in più", anche nel secondo film Sorrentino si affida al suo attore feticcio: Toni Servillo.
Una collaborazione che durerà a lungo e che riecheggia ancora oggi.
Basti pensare al Jep Gambardella di La Grande Bellezza e al Berlusconi di Loro.
Il talento di Servillo, al servizio di quello di Sorrentino è una delle poche certezze della vita a quanto pare.
Le conseguenze dell'amore è un film meraviglioso.
E' qui che la poetica e lo stile sorrentiniano iniziano ad emergere e a porre le basi per l'artista che tutto il mondo oggi ci invidia.
La tecnica e la visione affiorano pesantemente, senza macchiare mai la storia o la scena con inutili orpelli o inquadrature pretestuose.
La storia è intima e rarefatta come quelle di cui Sorrentino è abituato a permearci ma non è mai difficile, complessa, incomprensibile.
Vi è un uomo, dal nome buffo, la vita spezzata e sospesa ed un desiderio ormai morto, di desiderare qualsiasi cosa.
Quando quel desiderio riaffiorerà al sua vita riprenderà, rischiando di finire per sempre.
E' un uomo appeso ad un filo.
Un uomo sospeso.
Se si tuffa potrebbe morire per sempre.
Se dovesse restare sospeso sul trampolino rischierà di essere vivo ma al tempo stesso paralizzato.
Cosa sceglierà?
Quanto potrà durare questo stato di sospensione?
Sarà tutto davvero cosi difficile?
Sarà tutto davvero cosi impossibile?
Sarà davvero tutto cosi predeterminato?
Davvero la scelta è solo questa?
Ne varrà la pena scegliere l'uno o l'altrA?
Come sarebbe meglio morire?
Di vecchiaia ma senza guizzi?
Vivendo al massimo ma morendo giovani?
Cosa si nasconde dietro la maschera di quest'uomo fermo, deciso, apparentemente sereno?
Quale è la sua storia?
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Cos'è l'amore?
Cos'è l'attesa?
Cosa sono le conseguenze?
Come sono quantificabili?
Le conseguenze dell'amore prova a darvi una versione della realtà delle domande di cui sopra.
In stile Sorrentino ovviamente.
Senza fronzoli ma con mille cornici bellissime dentro le quali porre i suoi meravigliosi affreschi.
Uno dei film più belli degli ultimi 30 anni di cinema italiano?
Giudicate voi.

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