Arturo Battaglia: scrittore/investigatore 24 Il leone fiero

Post 24

img_0585.jpg

I miei cari ispettori trasalirono quando, dopo averli chiamati, videro la fotografia tutta bucherellata dalle freccette.
Sono sincero, avevo preso la foto senza che nessuno mi avesse visto. Non volevo dare spiegazioni, nè tantomeno allertare qualche conoscenza di Fabio.
L’ispettore Marroni subito ottenne un mandato di perquisizione della casa di Fabio. Nel frattempo l’ispettore capo Molli cercava di avere il permesso per avviare un interrogatorio.
Gli abili ispettori riuscirono ad ottenere tutto e mandarono una volante sotto casa del giovane Tommasi che non abitava più col padre da un po’ di tempo ormai, esattamente da quando aveva depauperato le casse di famiglia e il padre lo aveva letteralmente cacciato di casa.
Dopo aver ottenuto tutti i permessi, alle nove del mattino, una volante con a bordo i due ispettori arrivò a casa del giovane attore e cominciarono a perquisire l’abitazione.
Io arrivai dopo una mezz’ora solo per fare un sopralluogo, lasciai agli esimi colleghi di fare tutti i rilievi del caso.

Io mi limitai, in quel momento, ad osservare ogni angolo del piccolo appartamento.
La mia testa cominciò come al solito a fare supposizioni e ad incamerare informazioni dettagli e minuterie varie.

img_0595.gif

Fabio non oppose resistenza all’arrivo degli ispettori, così mi avrebbero raccontato poi.
Li fece entrare, rispose a qualche domanda, e si sedette in un angolo della casa come un leone fiero che era lì ad osservare senza che la cosa lo tangesse più di tanto.
Poi lo stesso giorno lo invitarono in centrale per fargli delle domande più approfondite.
Alla fine lo tradussero all’interrogatorio e tutte le domande cominciarono ad essere poste al sospettato.
In casa nel frattempo trovarono dei panetti di hashish che più tardi il giovane Tommasi avrebbe spiegato che fossero lì per uso personale.
Durante l’interrogatorio, che io seguivo da un video posto in un’altra stanza, mentre una telecamera riprendeva in diretta quanto avesse da dire il giovane, cominciarono a scoprirsi degli altarini scomodi.
Cominciò col raccontare in che rapporti fosse stato con il defunto Dante.
Disse che si erano incontrati quasi un anno prima dell’accaduto e che avessero partecipato ad uno stage teatrali. Questo stage sarebbe durato tre giorni e due notti e per puro caso i giovani finirono per condividere la stanza. Al momento del loro incontro Fabio non aveva ancora ben chiara la sua tendenza diversamente da Dante che era già dichiarato e fiero del suo “se stesso.” Un poco alla volta i due giovani si avvicinarono sempre di più fintanto che scoppiò la scintilla passionale. Quei giorni divennero infuocati e si persero tre le braccia dell’uno e dell’altro. Dante, nonostante fosse palesemente dichiarato, non aveva mai avuto prima una relazione così intensa e per giunta con un uomo. Dall’altro lato, invece, Fabio, particolarmente incerto sul suo essere, ancora non aveva ben compreso se avesse ceduto per curiosità o per una reale attrazione nei confronti del giovane compagno.
Sta di fatto che dal quel momento in poi tutto cambiò e i due giovani entrarono in un vortice di passioni repulsioni e riavvicinamenti continui.

img_0584.jpg

H2
H3
H4
3 columns
2 columns
1 column
12 Comments
Ecency