Arturo Battaglia: scrittore/investigatore 13 Le donne devono combattere sempre di più

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L’indomani mattina mi recai a casa dei signori Tamburo chiedendo di avere un colloquio informale con la signorina Nelli.
I domestici me la chiamarono e lei accettò l’invito.
La vidi scendere giù per lo scalone con la grazia e la calma che la contraddistingueva, mi alzai mi porsi verso di lei e le chiesi se mai avesse voluto prendere un caffè.
Mi guardò perplessa e palesai immediatamente le mie intenzioni.
-Signorina, non tema non voglio farle un interrogatorio, ma ho pensato che lontano da occhi indiscreti e con più calma avremmo parlato meglio.
-Perché solo come…? Tante cose qui non quadrano, e se fossi io l’assassino? -Incalzò.
-Non me lo direbbe così a cuor leggero.- Risposi secco.
Il viso di Cecilia si illuminò e mi porse la mano per uscire dalla casa.
Facemmo una lunga passeggiata e mentre discorrevamo su cose in generale sentivo uno strano benessere e un senso di appagata serenità dentro di me, improvvisamente però cominciò a sentirsi poco bene e cercai una panchina su cui farla sede.
-Maledetto cambio di stagione, mi porta le difese immunitarie giù e dopo un poco mi stanco e ho bisogno di riprendermi. Mi fa fatica tutto. Grazie dottor Battaglia, forse è il caso che rincasi.
-Signorina, prima di tutto non sono dottore(che strana abitudine quella di chiamare dottore qualcuno quando non si sa come appellarlo), e poi forse sarebbe il caso che vada a in ospedale.
-Ospedale, replicò ostica, perché?sto benissimo, è stato solo un giramento di testa.
Si alzò cercando di allontanarsi.
L’afferrai per un braccio e la bloccai.
-Signorina, mi ascolti, so per certo che lei sta avendo questi svenimenti già da qualche mese e ciò l’ha portata ad interrompere le prove e quindi lo spettacolo.

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-Bene, sa tutto il nostro investigatore…scrittore? Dottore?…Ah no, dottore no! Non sono affari suoi questi! Mi lasci andare!
-Il signor Corti non sa niente vero? O lei e Dante pensavate di tenere nascosta la vostra relazione, o forse il Signor Corti vi avrà scoperto e preso da un attacco di gelosia avrà ucciso il signorino Dante per liberarsene?
-Io non sono più incinta…
-Incinta? Più?….non ho detto niente di tutto ciò, cosa vorrebbe dire che ha perso un bambino.
La signorina Nelli trasalì, si calmò e si risedette affranta, come colui che affannato dopo aver corso tanto, non per diletto, ma perché in fuga, e salvo si riposa.
Poggiò i gomiti sulle gambe e appoggiò la testa tra le mani, la sua grazia scomparsa per pochi istanti ritornò con un velo di sottile e malinconica dolcezza.
-Finalmente…
-Finalmente cosa, replicai in attesa di risposta.
Alzò lo sguardo, mi sorrise e continuò.
-Finalmente posso condividere questo segreto, che poi potrebbe anche non esserlo! Sì avevo scoperto di essere incinta ma non era di Dante…Dante è stato sempre un buon amico era del signor Alfio e Dante aveva scoperto tutto…
-Come del signor Alfio…e il signor Corti, sapeva nulla?
-Gualtiero, non lo so se l’aveva scoperto, so solo che nell’ultimo periodo era intrattabile, per questo quella sera Alfio andò subito a dormire, gli avevo appena comunicato che l’avevo perso, era successo qualche giorno prima ma non glielo volevo dire perché avrebbe voluto che abortissi e non volevo dargli la soddisfazione che l’avessi perso naturalmente. Sa … l’avrei tenuto volentieri, ed ora che l’ho perso non mi interessa niente più, Alfio, Gualtiero e Dante, povero, lui che non mi aveva fatto altro che bene. Vuole sapere altro!
-No signorina, la riaccompagno a casa, venga, si appoggi a me, capisco ora perché è così debilitata e provata.
-Battaglia…le donne devono sempre combattere di più, se lo ricordi.

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Ecency