La lotta con gli uccelli.
Sotto categoria della categoria ortofrutta.
Ma adesso
Sigla.
Già l'anno scorso vi ho parlato dell'albero delle ciliege che c'è nel giardino di mio suocero.
Putroppo ha subito dei danni e non ha tantissimi rami come un tempo, ma il suo sporco dovere lo fa ancora nel frattempo che cresce, mi regala soddisfazioni con due o tre bei cestini di ciliege colmi colmi.
Servono per toglierti la voglia, riempirti la pancia, farti passare la voglia fino all'anno dopo.
Putroppo ci sono gli uccelli.
Sia chiaro, non ho niente contro gli uccelli, anzi gli do pure da mangiare tutto l'inverno e loro mi ringraziano cagandomi il bersot con delle vagonate di merda grosse come quelle di un cavallo.
Ogni tanto ho la presunzione di affermare che gli pterodattili non si siano ancora estinti e che vengano tutti a cagare a casa mia.
Dicevo, non ho niente contro gli uccelli a patto che non mi caghino il bersot, non mi mangino i semi, che rimangano ( alcuni tipi di uccello ) nei pantaloni, che mi volino a 30 cm dal sedere e che non mi mangino le mie cazzo di ciliegie.
Così, essendo uomo evoluto e capace di produrre plastica per fabbricare delle reti, posso metterla nel culo ai volatili con una bella rete intorno all'albero per impedire loro di assaporare aggratis ( come si dice in questi casi ) il frutto proibito.
Che palle però dover mettere reti dappertutto per evitare che si mangino qualsiasi cosa.
Credo che se fossero gentili e mangiassero qualche ciliegia dall'inizio alla fine con coltello e forchetta con tanto di ruttino finale e nocciolo nel sacchetto dell'umido nessuno gli direbbe dietro niente, il problema è che beccano tutte le ciliege e le lasciano li a penzoloni mezze rotte come a dire
- le ho ciucciate tutte stronzo... e adesso cosa cazzo ti mangi?