(🇮🇹 ITA) POST-TRUTH 1⃣0⃣ Cigno nero - (🇪🇸 ESP) POST-TRUTH 1⃣0⃣ Cisne negro

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The Black Swan of the Family

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Capitoli anteriori:

1. Gli inuit
2. La verità
3. Metodo scientifico
4. La crisi della riproducibilità
5. p-hacking
6. Velocità
7. Status ed efficenza
7. 1 Cio che è tuo è mio
8. Ordine nel caos
9. Momentum


Prima del 1697 si credeva che tutti i cigni fossero bianchi.
Fino al ritorno di una spedizione inglese dall'Australia con alcuni cigni neri.

Abbiamo visto nel capitolo 2, La verità, i limiti del ragionamento induttivo.

L'osservazione dei cigni fino ad allora aveva indotto a concludere che tutti i cigni sono bianchi, quando sarebbe stato più logico formulare la conclusione in termini di tutti i cigni, osservati finora, sono bianchi.

Il fatto di trovare un solo cigno nero, l'ignoto, distrugge ciò che conosciamo.

Questa metafora è il punto di partenza del secondo volume del saggio filosofico di Nassim Taleb, Incerto, che sto leggendo ora: Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita.

L'autore dovette vivere l'inizio della guerra civile in Libano durante l'adolescenza.
Dopo anni di convivenza pacifica tra le varie etnie, accadde qualcosa di altamente improbabile che nemmeno il nonno, che era il ministro degli Interni del Paese, che si suppone conoscesse più della maggioranza delle persone, avrebbe potuto prevedere.

Tutto ciò che sapeva non bastava a contrastare ciò che non sapeva e che portò alla guerra civile.

Passò molto tempo nascondendosi dai bombardamenti, così colse l'occasione per leggere.
Fu allora che lesse il libro che più influenzò la sua vita.

Aveva letto molti libri sul nazismo, ognuno con le sue diverse spiegazioni della sua ascesa.
Tutti tentativi di vedere segni premonitori e dare una giustificazione plausibile e un significato a ciò che era successo. Con il senno di poi siamo tutti profeti, naturalmente.

Il libro era Diario di Berlino: Note segrete di un corrispondente estero, 1934-1941 di William Shirer.

La differenza che percepì tra questo libro e altri trattati teorici è che in quel diario, gli eventi furono descritti mentre si svolgevano, non dopo.

I diari mostravano che Hitler era percepito come qualcosa di transitorio, non preoccupava molto, quindi non ci fu abbastanza preparazione, nessuno poteva neanche lontanamente immaginare cosa sarebbe successo, perché non era mai successo prima.

Si potrebbe dire che le persone che hanno vissuto l'inizio della Seconda Guerra Mondiale avevano la sensazione che qualcosa di capitale importanza stava accadendo. Per niente.
Il cigno Nero, Nassim Taleb

La stessa cosa stava succedendo con la guerra civile in Libano, anche se colse tutti di sorpresa, all'inizio tutti pensavano che fosse qualcosa di temporaneo, di non preoccupante, che sarebbe finita presto, ma non fu così, e la sua famiglia dovette emigrare negli Stati Uniti in fuga dalla guerra.

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Dopo aver terminato gli studi in una delle più prestigiose scuole di business del Paese, iniziò a lavorare nel settore finanziario.
Lì si fece evidente la fallacia di cercare di prevedere il futuro sulla base del passato.
Ma la storia dimostra che improvvisamente succede qualcosa di imprevedibile, di inaspettato che lo cambia tutto.

In Libano erano abituati ad anni di pace, se qualcuno avesse anticipato la remota possibilità di una guerra sarebbe stato bollato come pazzo.
Dopo le guerre napoleoniche, vennero anni di pace, nessuno si aspettava la Prima Guerra Mondiale.

I cigni neri sono questi eventi imprevedibili, mai avvenuti prima, altamente improbabili, ma che hanno un grande impatto.
Le code delle campane di Gauss che di solito scartiamo, ma che poi sono ciò che lo cambiano tutto.

Mentre elaborava la sua teoria del Cigno Nero, era convinto che si sarebbe verificato uno nel settore finanziario, uno nuovo e diverso da quelli del passato.
Gli economisti erano abituati a misurare il rischio sulla base del passato e il crollo dei mercati nell'ottobre 1987 era qualcosa che non era mai accaduto, se qualcuno l'avesse annunciato il giorno prima sarebbe stato bollato come un pazzo allarmista.

Ma per Taleb questo non fece che confermare la sua teoria, e le sue paure.
Una strana sensazione quella di avere ragione quando si teme il peggio.
In questi casi, uno preferirebbe sbagliarsi.

Ma noi umani, esseri irrazionali, di fronte a un cigno nero, che ci sorprende perché non è mai accaduto prima, insistiamo di nuovo nel voler categorizzarlo e spiegarlo. E nel prendere precauzioni per prevenire un secondo evento altamente improbabile.

Non crediamo che possa accadere una volta, ma una volta che accade, tendiamo a pensare che le probabilità che accada di nuovo aumentino.
È molto improbabile che io vinca la lotteria, ma se vinco una volta, tendo ad essere più sicuro che accadrà di nuovo.

Così, dopo il crollo dei mercati del 1987, tutti si aspettavano un altro crollo nell'ottobre successivo.

La nostra mente è una magnifica macchina di spiegazione, capace di dare un senso a quasi tutto, capace di mettere insieme spiegazioni per ogni tipo di fenomeno e, in generale, incapace di accettare l'idea di imprevedibilità.
Il cigno nero

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La crisi del 2008 fu un cigno nero.
L'11S fu cigno nero. E cosa abbiamo fatto dopo? Aumentato i controlli negli aeroporti, come se ci aspettassimo che si ripetesse e cercassimo di prevenirlo.
Non succederà più, secondo Taleb, ci saranno altri cigni neri, ma non un altro 11S. E se accadesse di nuovo, il filosofo non lo classificherebbe nemmeno come un cigno nero, visto che è già successo una volta.

Se troviamo un cigno nero, non dobbiamo necessariamente escludere che tutti i cigni siano bianchi. Possiamo stabilire arbitrariamente che l'essere bianchi è una caratteristica dei cigni, e se ne troviamo uno nero, ovviamente non è un cigno, e semplicemente gli diamo un altro nome.

Nella mitologia greca, Procuste invitava i suoi ospiti a provare il suo letto, se erano troppo alti li tagliava a pezzi e se erano troppo corti li allungava per adattarli esattamente. Un'altra versione della storia racconta che Procuste aveva due letti di dimensioni diverse, e sistemava i suoi ospiti in uno o nell'altro in modo da doverli tagliare o allungare per forza. Finché non arriva Teseo e sconfigge Procuste con il suo stesso inganno, facendolo accomodare nello suo stesso letto.

È una metafora usata per fallacie pseudo-scientifiche, quando si cerca di forzare qualcosa per adattarsi, ed è anche il titolo del quarto volume del saggio Incerto, Il letto di Procuste, che contiene aforismi filosofici e pratici.

La persona che più temete di contraddire è voi stessi.

Un'idea comincia ad essere interessante quando si ha paura di portarla alla sua conclusione logica.

La Francia conquistò Algeria nella speranza che il Paese mangiasse il cassoulet e si risulta che, ora, la Francia mangia il couscous.
Il letto di Procuste

Invece di adeguare l'intendimento alle cose, a volte tendiamo a adeguare le cose all'intendimento.

Gli esseri umani hanno bisogno di una categorizzazione, ma questa diventa patologica quando si intende che la categoria è definitiva, impedendo così agli individui di considerare i confini sfumati della categoria, per non parlare della revisione delle loro categorie. Il colpevole è il contagio.
Il cigno nero

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Ciò che causa i cigni neri sono queste piccole aleatorietà, le code delle curve gaussiane, che Taleb crede vengano amplificate quanto più le connessioni nella società sono estese.

Ieri abbiamo parlato di momentum. Quando si raggiunge una massa critica di adozione, da lì in poi, si sperimenta una crescita esponenziale.

Internet può essere considerato un cigno nero. Non devono necessariamente essere eventi negativi.
La differenza sostanziale è che, mentre i cigni neri positivi sono lenti nel rendere evidenti i loro effetti sulla società, quelli negativi di solito sono rapidi.
In entrambi i casi l'estensione delle reti e delle connessioni tra gli individui amplificano gli effetti di queste code.

L'attuale pandemia è stata considerata da alcuni come un cigno nero.
Ne parleremo nel prossimo capitolo.
Cosa ne pensate?
L'attuale pandemia è un cigno nero?

Baci, !BEEr & abbracci 😘🍻🤗

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Un tesoro nascosto in una moneta da 2 Sterline AKA I miei obiettivi su Steemit Hive


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🇪🇸 VERSIÓN ESPAÑOLA 🇪🇸


Capitulos anteriores:

1. Los inuit
2. La verdad
3. Método científico
4. La crisis de la reproducibilidad
5. p-hacking
6. Velocità
7. Estatus y eficiencia
7. 1 Lo tuyo es mío
8. Orden en el caos
9. Momentum


Antes del 1697 se creía que todos los cisnes eran blancos.
Hasta que una expedición inglesa volvió de Australia con unos cisnes negros.

Vimos en el capítulo 2, La verdad, las limitaciones del razonamiento inductivo.

La observación de los cisnes hasta el momento había inducido la conclusión que todos los cisnes son blancos, cuándo hubiera sido más lógico formular la conclusión en términos de todos los cisnes, observados hasta ahora, son blancos.

El hecho de encontrar un solo cisne negro, lo desconocido, echa abajo lo que sabemos.

Esta metáfora es el punto de partida del segundo volumen del ensayo filosófico, Incierto, de Nassim Taleb que estoy leyendo ahora: El cisne negro: el impacto de lo altamente improbable.

El autor tuvo que vivir el comienzo de guerra civil en Líbano durante su adolescencia.

Después de años de convivencia pacifica entre varias etnias, pasa algo altamente improbable, que ni su abuelo que era Ministro de Interior del país, que se supone que tenía más conocimientos sobre la institución del país respecto a la mayoría, pudo haber previsto.

Todo lo que sabía, no fue suficiente a contrarrestar lo que desconocía y que desembocó en la guerra civil.

Tuvo che pasar mucho tiempo escondiéndose de los bombardeos, por lo que aprovechó para leer.
Fue entonces cuando leyó el libro que más influyó en su vida.
Había leído muchos libros sobre el nazismo, cada uno con su diferentes explicaciones sobre el ascenso del nazismo.
Todos intentos ver señales y dar una justificación plausible y un sentido a lo que pasó. A posterior todo somos profetas, claro.

El libro era Mi diario en Berlín: notas secretas de un corresponsal extranjero, 1934-1941 de William Shirer.

La diferencia que percibió entre este obra y otros tratados teóricos, es que en aquel diario se describían los sucesos mientras tenían lugar, no después.

Los diarios ponen en evidencia que Hitler se percibía como algo transitorio, no preocupaba mucho, así que no hubo suficiente preparación, nadie podía ni remotamente imaginar lo que iba a pasar, porque nunca antes había pasado.

Se diría que las personas que vivieron los inicios de la Segunda Guerra Mundial tuvieron el presentimiento de que se estaba produciendo algo de capital importancia. En absoluto.
El cisne negro, Nassim Taleb

Lo mismo estaba pasando con la guerra civil en Líbano, a pesar de que cogió todos desprevenidos, al principio todos pensaban que era algo pasajero, no era para preocuparse demasiado, que acabaría pronto, pero así no fue, y su familia tuvo que emigrar en Estados Unidos en fuga de la guerra.

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Después de acabar sus estudios en una de la más prestigiosa escuela de negocios del país, empezó a trabajar en sector financiero.
Allí la falacia de intentar predecir el futuro basándose en el pasado se hacía evidente.
Pero la historia demostraba que de repente pasaba algo impredecible, inesperado que lo cambiaba todo.

En Líbano estaban acostumbrados a años de paz, si alguien hubiera pronosticado la eventualidad remota de una guerra lo hubieran tachado de loco.
Después de las guerras Napoleónicas, llegaron años de paz, nadie se esperaba la Primera Guerra Mundial.

Los cisnes negros son estos eventos impredecibles, altamente improbables, pero que tienen un gran impacto.
Las colas de las campanas de Gauss que solemos descartar, pero que luego son lo que lo cambian todo.

Mientras elaboraba su teoría de los Cisnes Negros, estaba convencido de que llegaría uno en el sector financiero, uno nuevo diferente a los del pasado.
Los economistas estaban acostumbrados a medir riesgos, y basándose en el pasado, el crac de los mercados de octubre de 1987 era algo que no había pasado nunca, si alguien lo hubiera anunciado al día siguiente hubiera sido tachado de loco alarmista.

Pero para Taleb esto solo confirmaba su teoría, y temores.
Una extraña sensación lo de estar en lo cierto cuándo temes lo peor.
En estos casos, uno preferiría estar equivocado.

Pero los humanos, seres irracionales, delante de un cisne negro, que nos sorprende porque nunca había pasado antes, volvemos a insistir en categorizarlo y explicarlo. Y tomar precauciones para prevenir un segundo evento altamente improbable.

No creemos que pueda pasar una vez, pero una vez que esto ocurre tendemos a pensar que las probabilidades de se vuelva a repetir aumentan.
Es muy improbable que me toque la lotería, pero si gano una vez, tiendo a tener mayor seguridad de que vuelva a pasar.
Así después de crac del 1987 en los mercados todos se esperaban una caída en el siguiente octubre.

Nuestra mente es una magnifica maquina de explicación, capaz de dar sentido a casi todo, hábil para ensartar explicaciones para todo tipo de fenómenos, y generalmente incapaz de aceptar la idea de impredecibilidad.
El cisne negro

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La crisis del 2008 era un cisne negro.
El 11S fue un cisne negro. ¿Y qué hicimos después? Mayores controles en los aeropuertos, como esperando que aquello pudiera volver a pasar con mayor probabilidad y intentar prevenirlo.
No volverá a pasar, según Taleb, habrá otros cisnes negros pero no otro 11S. Y de volver a ocurrir tampoco lo clasificaría el filósofo como un cisne negro en cuanto ya pasó una vez.

Si encontramos un cisne negro, no necesariamente tenemos que descartar que todos los cisnes son blancos. Podemos establecer arbitrariamente que el ser blanco es una característica de los cisnes y si encontramos uno negro, evidentemente, no se trata de un cisne, y simplemente le damos otro nombre.

En la mitología griega Procusto, invitaba sus huéspedes a probar su cama, si eran demasiado alto los cortaba y si eran bajos los estiraba para que cupieran exactos. Otra versión de la historia narra que Procusto tenía dos camas de diferente tamaño, y acomodaba a sus invitados en una u otra para tener que cortarlos o estirarlos sí o sí. Hasta que llega Teseo y vence a Procusto con su mismo engaño haciéndolo acomodar en su misma cama.

Es una metáfora que se usa para las falacias pseudo-científicas, cuando se intenta forzar para que algo encaje, y es también el título del cuarto volumen del ensayo Incierto, El lecho de Procusto, que recoge aforismos filosóficos y prácticos.

La persona a la que más temes contradecir es a ti mismo.

Una idea empieza a ser interesante cuando te asusta llevarla a su conclusión lógica.

Francia se hizo con Argelia esperando que el país comiera cassoulet y resulta que, ahora, Francia come cuscús.
El lecho de Procusto

En lugar de adecuar el entendimiento a las cosas, a veces tendemos a adecuar las cosas al entendimiento.

Los seres humanos necesitamos la categorización, pero ésta se hace patológica cuando se entiende que la categoría es definitiva, impidiendo así que los individuos consideren las borrosas fronteras de la misma, y no digamos que puedan revisar su categorías. El contagio es el culpable.
El cisne negro

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Lo que provoca los cisnes negros, son estas pequeñas aleatoriedad, las colas de las curvas gaussianas, que Taleb, considera que se amplifican cuando más se amplifican las conexiones en la sociedad.

Ayer hablamos de momentum. Cuando llegamos a una masa critica de adopción, desde allí en adelante se experimenta un crecimiento exponencial.

Internet se puede considerar un cisne negro. No tienen por qué ser necesariamente sucesos negativos.
La diferencia sustancial es que mientras los cisnes negros positivos son lentos en hacerse evidentes por sus efectos de cambios en la sociedad, los negativos suelen ser rápidos.
En ambos casos la amplitud de las redes y conexiones entre los individuos amplían los efectos de estas colas.

La actual pandemia ha sido considerada por algunos un cisne negro.
De esto hablaremos en el próximo capitulo.
¿Vosotros qué opináis?
¿Es la actual pandemia un cisne negro?

Besos, !BEER & abrazos

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