Il Rifugio

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Harry e Victor arrivarono al sentiero che portava al rifugio. L'estate era appena iniziata e alle otto del mattino il sole era già caldo. Dopo aver parcheggiato la macchina a valle presero gli zaini dal baule. Victor si lamentò con l'amico.
"Non capisco perché mi devi portare sempre a fare queste gite. Non potevamo andare in piscina come tutte le persone normali?"
Harry rispose.
"Le persone normali non vanno in piscina a fare le lucertole. Non c'è niente di più bello di una camminata in montagna in mezzo alla natura. E poi questa settimana è il mio turno, ricordi? Tu hai deciso la meta lo scorso weekend e come ogni volta mi sono annoiato da morire."
Victor sbuffando continuò.
"Per lo meno io non ti faccio fare tutta questa fatica. Dovremmo rilassarci dopo una settimana e invece quando organizzi tu mi ritrovo a rimpiangere il lavoro."
"Ti serve camminare un po', pigrone! Stai seduto tutti i giorni. Ti sto portando in un posto dove si mangia benissimo come piace a te. A me interessa il viaggio, quindi ho trovato una soluzione per accontentare entrambi." Disse Harry all'amico.
I due iniziarono a incamminarsi lungo il sentiero. Per l'arrivo al rifugio sarebbero servite circa due ore.

Victor dopo mezz'ora cominciò a fermarsi per la stanchezza. Harry si girava per stimolarlo a non rimanere indietro e rideva di lui. Victor camminava zigzagando per cercare di fare meno fatica. Aveva già bevuto un litro d'acqua. Il sentiero era parzialmente ombreggiato in alcuni punti e Victor stava attento per evitare di camminare sotto il sole. Harry, dopo l'ennesima pausa, si girò rivolgendosi all'amico in modo ironico.
"Sembri il conte Dracula, allergico alla luce. Datti una mossa Victor o di questo passo arriveremo al tramonto."
L'altro si fermò e rispose ansimando.
"È la prima e ultima volta che ti seguo, giuro. Vai pure avanti senza aspettarmi se vuoi. Credo mi stia scoppiando il cuore."
"Un buon motivo per aspettarti allora. Se ti venisse un infarto chi ti aiuterebbe? Fortuna vuole che alla polizia abbia fatto quel corso di primo soccorso tempo fa."
Harry aspettò ancora l'amico appoggiandosi ad un albero, lo guardava ridendo.

Erano quasi le undici del mattino quando Harry vide il rifugio. Victor, dietro di lui, aveva tenuto il ritmo nonostante la fatica. Harry arrivò in cima senza problemi. Si fermò ad osservare il panorama tutt'intorno.
Erano a circa duemila metri. Victor non appena lo raggiunse gli mise una mano sulla spalla.
"Vaffanculo Harry!" E si buttò sull'erba a recuperare le energie.
Dopo una decina di minuti entrarono insieme. Il rifugio era di proprietà di una famiglia che lo aveva comprato qualche tempo prima. Era un vecchio rudere abbandonato e messo a nuovo. Al piano terra c'era la sala da pranzo, il bar e la reception. Le cinque camere erano all'ultimo piano e potevano ospitare una decina di clienti. I due amici si presentarono al proprietario che li accolse con gentilezza.
"Buongiorno signori e ben arrivati. La vostra camera è già pronta, potete salire anche adesso per rinfrescarvi dal lungo viaggio. Il pranzo sarà servito da mezzogiorno e mezza. Come sapete abbiamo un menù fisso dall'antipasto al dolce."
Harry parlò per primo.
"Ho letto delle bellissime recensioni su questo rifugio nonostante siate aperti da soli due mesi. Servite tutti prodotti vostri se non ho capito male."
"Certamente signore sono tutti prodotti nostri, dalla carne al formaggio, anche il vino, un po' come avviene per gli agriturismi. Siamo obbligati a servire almeno il settanta per cento dei nostri prodotti."
Victor chiese curioso.
"Non vedo animali qui in giro, dov'è il vostro allevamento?"
"Oh no signore, qui non abbiamo nulla a parte il rifugio. Io, mia moglie e i miei due figli, viviamo in un cascinale con la fattoria a circa trenta chilometri dal punto in cui siete partiti a piedi. Utilizziamo la funivia qui dietro per trasportare tutte le derrate. E c'è anche uno spiazzo per l'arrivo dell'elisoccorso nel caso servisse."
"Capisco." Disse Victor guardandosi in giro.
La moglie si avvicinò al bancone per parlare con il marito e salutò i due amici. Il proprietario si congedò da Harry e Victor per preparare la sala da pranzo.

A mezzogiorno e mezza circa, dopo una doccia rigenerante, Victor scese al piano di sotto per il pranzo.
Harry lo raggiunse pochi minuti dopo. La tavola era imbandita col vino della casa e vari tipi di formaggi.
Altri ospiti del rifugio avevano appena iniziato a mangiare. Portarono l'antipasto ai due amici, una battuta di carne al coltello con alcuni affettati. Harry e Victor fecero un brindisi e cominciarono ad assaggiare.
Il menù comprendeva un primo piatto, dei tortelli ripieni di manzo, e per secondo una guancia di maiale con contorno di polentina al latte. I due mangiarono di gusto e dopo aver finito l'antipasto Victor chiese alla moglie del proprietario di indicargli il bagno. Salì al secondo piano e lo trovò passando davanti ad un ingresso privato. Dopo aver pisciato e lavato le mani uscì per tornare a tavola quando sentì una persona parlare. La voce proveniva dall'ingresso privato. Victor si fermò davanti alla porta, era aperta leggermente. C'era una luce dopo un corridoio buio di pochi metri. Sentì di nuovo quella voce.
"Come cazzo hai tagliato questa carne me lo spieghi? È tutta rovinata e dovevi metterla prima nell'abbattitore. Guarda che casino hai fatto! Ti sei pure dimenticato di togliere l'anello a quella tizia!"
Victor rimase ad ascoltare perplesso.
"Prendiamo quell'altro li bello cicciotto. Ne abbiamo di carne da consumare." Disse un'altra voce.
"Sei un coglione fratello! Devo sempre stare dietro ai tuoi casini, ha ragione papà a volte sei inaffidabile. Passami la mannaia devo staccare questa carne dall'osso del ciccione."

Victor dopo aver ascoltato quei due impallidì e ritornò in bagno. Si lavò la faccia diverse volte e cercò di calmarsi. Scese al piano di sotto e raggiunse Harry al tavolo, era agitato ma cercò di non farlo notare.
"È Proprio buona questa battuta, vero Victor?" Disse Harry tracannando ancora un po' di vino.
Victor si avvicinò all'amico e gli parlò quasi sottovoce.
"Smettila di mangiare Harry! Ti devo dire una cosa..."
"Che c'è ?" Disse Harry tagliando un pezzo di formaggio.
"Sono andato di sopra...C'è una porta privata prima di arrivare al bagno, era aperta...Ho sentito discutere due tizi, credo siano i figli del proprietario...Parlavano di un ciccione da tagliare, di una tizia...A cui non avevano tolto l'anello...Smettila di mangiare Harry...Credo siano dei pazzi cannibali o roba simile..."
Harry si rivolse all'amico sottovoce e sorridendo.
"Stai bene Victor? Cosa stai dicendo? Non è che l'aria di montagna ti è andata di traverso?"
"No Harry, non c'entra un cazzo l'aria sto bene!...Ti dico che questi ci danno da mangiare della carne umana..Non sono pazzo."
La moglie del proprietario si avvicinò al tavolo dei due amici chiedendo se andasse tutto bene. Victor, un po' teso, rispose che era tutto a posto, fece un sorriso cercando di essere disinvolto. La moglie si allontanò e continuò a girare per la sala. Gli altri commensali mangiavano tranquillamente. Victor continuò a parlare sottovoce all'amico.
"Ti prego Harry, andiamo via da questo rifugio. Ti giuro che non sono matto. Ti ho mai raccontato stronzate? "
Harry rispose guardandolo un po' stranito.
"Beh... Direi di no.. Almeno fino a questo punto...Senti, se vuoi posso provare a chiedere al proprietario di farmi vedere la cucina, ho qui il mio distintivo non lo lascio mai a casa."
Victor rispose con un ghigno, stava per avere una crisi di nervi.
"Certo come no! E cosa vorresti fare? Entrare in cucina e chiedergli se stiamo mangiando carne umana? Cosa credi che ti risponderanno i figli? Prego Harry vieni pure! Ti presento Sally... O quello che è rimasto di lei...E comunque sei in borghese e fuori servizio, non hai nessun mandato per perquisire o ispezionare niente...Andiamo via da qua per l'amor di Dio prima che mi venga da vomitare!"
Harry guardò l'amico e si rivolse a lui per cercare di calmarlo.
"Ti rigiro la domanda Victor. Cosa credi che possano farmi una volta entrato in cucina? Darmi una mazzata sulla testa e mettermi in un frigo? Con tutte le persone qui presenti che non mi vedrebbero tornare? Sii serio dai!"
Victor rispose all'amico.
"È una buona opzione la tua, come nel film "Non aprite quella porta". È così che succede. E se tutti gli ospiti fossero dei complici? Se fossero tutti dediti al cannibalismo? Magari sono sempre gli stessi che vengono qui e sono sempre loro a lasciare delle belle recensioni in internet. "
Harry fece un mezzo sorriso, pensò qualche secondo poi disse all'amico.
"Ti ricordi quelle coppiette scomparse qualche mese fa? Sono sparite tutte a circa cinquanta chilometri da qui...E non voglio pensare che siano in questi piatti...Va bene Victor, andiamocene. Domani quando rientrerò in servizio chiederò di venire a perquisire questo posto, ed eventualmente il cascinale e la fattoria di questa famiglia."

La moglie si avvicinò di nuovo al tavolo, chiese ai due amici di poter portare i primi piatti ma questi risposero di no. Lei si allontanò e andò a parlare al marito. Lui, dopo pochi secondi, raggiunse Harry e Victor mentre la moglie andò al piano di sopra. Chiese il perché non volessero più mangiare nulla ed Harry rispose.
"Il mio amico non sta troppo bene, dev'essere l'aria di montagna che non fa per lui. Siamo a posto così, davvero. Credo che torneremo indietro senza fermarci per la notte. Pagheremo la camera ovviamente non si preoccupi."
I due saldarono il conto e se ne andarono. Il proprietario li salutò dispiaciuto. Victor, appena uscito dal rifugio, cominciò a camminare con un passo spedito. Sembrava un marciatore alle Olimpiadi. Harry fece fatica a stargli dietro e cominciò a ridere.

Il giorno dopo, un elicottero della polizia atterrò nella piazzola del rifugio. Harry e altri agenti chiesero al proprietario di poter controllare la struttura, ufficialmente per un' ispezione sanitaria come previsto per tutte le attività di ristorazione. Il proprietario, disponibile, accompagnò gli agenti. Quando entrarono in cucina aprirono le celle frigorifere e qualsiasi sportello. C'era di tutto. Pollame, carne di maiale, manzo, formaggi e molto altro. Tutto era in ordine e perfettamente pulito.
Gli agenti parlarono tra di loro, poi chiamarono Harry che arrivò cominciando a guardarsi in giro. I colleghi gli dissero che era tutto a posto. Lui si stupì della pulizia maniacale di quella cucina. Fece un sorriso e pensò a Victor. Gli altri agenti uscirono per ispezionare il resto del rifugio e lasciarono Harry da solo. Si guardò attorno un'ultima volta e uscì dalla cucina. Chiuse la porta dietro di sé e la sentì grattare. La riaprì per vedere cosa ci fosse incastrato sotto e trovò una fede nuziale sul pavimento.

                Fine

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