Vita da bar - 8° puntata


Immagine CC0 creative commons

Avevo studiato tutto nei minimi particolari, o meglio, avevo cercato di prevedere quello che poteva effettivamente succedere, come ad esempio il portare una specie di anfibi leggeri, con i quali, eventualmente, prendere a calci qualcuno, un giorno qualunque infrasettimanale mi presentai in quel bar di merda, varcando la soglia, il barista mi riconobbe immediatamente, salutandomi con quel suo fare viscido che lo aveva sempre contraddistinto...

"Ehilà, ciao, chi non muore si rivede..."

Partivo già con le palle girate e fumanti, l'ultima volta che ci eravamo visti per me era l'altro ieri, il mio cervello si era inchiodato a quel ricordo doloroso e infame, per cui la mia replica fu istantanea...

"Veramente dovresti morire prima te di me, visto che ci saranno una trentina di anni almeno di differenza, per cui dovrei essere io a dire una battuta del genere, comunque, giusto per chiarire un fatto, questa è la mia patente di guida, adesso ho 18 anni compiuti da tempo e nessuno mi può dire più un cazzo di niente, chiaro il concetto??"

"Sì, sì, chiaro, ma non ti scaldare, eehhh, non è il caso..."

"Mi scaldo eccome, ho i miei buoni motivi, intanto dammi una cedrata, e prendi quel bicchiere lì, e versala guardandomi in faccia, non darmi le spalle, perché non la voglio corretta..."

"Ma che cazzo dici oggi, come sei messo??"

"Come sono messo, pezzo di merda te e quell'altra testa di cazzo che mi ha infamato, io come sono messo??"

"Se sei tornato per fare casino quella è la porta..."

"Senti, ciccio, questo è un locale pubblico, fino a prova contraria, senza un giustificato motivo, tu non sbatti fuori nessuno, che sia chiaro, ok???"

La faccia di merda barista abbassò lo sguardo, c'era un ragazzo di quelli presenti al fattaccio, che mi salutò cordialmente, dandomi il bentornato, chiesi informazioni al riguardo di quell'altra faccia da cazzo, mi confermò che si faceva vedere ogni tanto nel mezzo del pomeriggio, quel giorno passò liscio, ma nei due giorni seguenti andai al bar alle 2, per essere sicuro di arrivare prima di lui, il 2° di quei due giorni lo vidi arrivare, stavo giocando a Goriziana, eravamo in 3, chiese un liquore al barista, si intuiva che era già alticcio, si avvicinò al tavolo da biliardo, un mezzo cenno di saluto a uno dei 2 giocatori, esordì dicendo...

"Alla prossima partita entro anch'io..."

Non mi aveva cagato di striscio, per cui dovevo farmi capire...

"No, te non entri, quando gioco io tu non giochi, ok?"

"No, io gioco eccome, hai capito, stronzetto dei miei coglioni?? Tu fai il bravo bamboccetto e vedi di non rompere il cazzo, altrimenti..."

"Altrimenti, cosa?? Attento, ho 18 anni compiuti, adesso rispondo delle mie azioni, ma potrebbe anche partirmi, così, una palla verso qualcosa o qualcuno, e se ti dico che non giochi, non giochi, chiaro??"

L'aria era già pesante, adesso mi guardava, eccome se mi guardava, un altro giocatore tolse l'imbarazzo...

"Ha ragione lui, chi è dentro al tavolo comanda, se non sei gradito, non giochi, non facciamo cazzate..."

Evidentemente la cosa non l'aveva digerita, perché andava avanti e indietro, vicino al tavolo da biliardo, con quel cazzo di bicchiere di liquore in mano, finché, in un certo senso, non si scavò la fossa da solo, andando a mettersi davanti a me, dall'altra parte del tavolo del biliardo, proprio mentre stavo per bocciare...

Un giocatore sa che non ci si deve mettere davanti, mentre uno sta per fare un tiro, perché si dà fastidio, si impalla il campo visivo del giocatore che sta giocando, per cui...

"Togliti dai coglioni, che devo tirare, mi dai fastidio..."

"Io sto qui, chiaro??"

Era una provocazione bella e buona, pensa che ti ripensa, decisi per tentare un colpo gobbo, presi per bene la mira, sperando di non fallire, ma in ogni caso il mio tiro sarebbe stato molto strano, non potevo tirargli una palla addosso al volo, ma una bocciata anomala ci poteva stare, per cui con tutta la forza che avevo in corpo, non feci toccare alla mia palla il tavolo da biliardo, andai a bocciare al volo la palla che era quasi equidistante tra me e lui, con la speranza che andasse a colpire violentemente il pezzo di merda...

Colpo perfetto, la mia biglia colpiì come previsto l'altra, che saltò fuori dal tavolo giusto quel paio di dita, per andare a schiantarsi contro, più o meno, i coglioni della testa di cazzo, con il grandissimo risultato pratico che accusò tremendamente il colpo, al punto tale che gli cadde il bicchiere dalla mano direttamente sul tavolo, un brivido di intensissimo piacere mi percorse la schiena in profondità...

Una frazione di secondo e scattai, era l'occasione che attendevo e non me la feci scappare, raccolsi al volo una palla mentre scartavo la sagoma del tavolo del biliardo e immediatamente fui sopra di lui, tenendo saldamente la biglia in mano gli ringhiai...

"Vedi, pezzo di merda, vedi cosa succede a rompere il cazzo?? Che si pega pegno, adesso paghi il tavolo, perché stavi dove non dovevi stare, sei stato uno stronzo come tuo solito e come tale ti comporti, ma non finisce qui, se fai una mossa ti spacco questa palla sui denti, te li faccio cagare tutti uno a uno dal culo, prova a fare qualcosa e vedi, bastardo testa di cazzo..."

L'unica cosa che seppe dire, mentre rantolava tenendosi i coglioni dal male che aveva, fu...

"Vaffanculo figlio di troia...*, non aspettavo altro, due calci (ecco che gl anfibi tornarono utili...), uno alla bocca dello stomaco, in modo da lasciare una scarsa traccia, e l'altro, correggendo leggermente il tiro altrimenti glielo avrei spaccato, di striscio, all'altezza dell'osso sacro, non volevo romperglielo, perché avrei rischiato una denuncia, ma si doveva ricordare di me quando si sedeva per un po' di tempo, per cui, non ad angolo retto ma un po' più chiuso, feci partire un siluro verso la fine della schiena, che il balordo inarcò dal dolore improvviso e immediato...

Poteva bastare, salutai gli altri 2 giocatori, dicendo che non mi sarei più fatto vedere in quel posto di merda, lasciai diecimila lire sul tavolo perché stavo perdendo qualcosa, andai verso il bancone dall'altro bastardo, gli tirai un altro paio di deca contro il muso...

"Toh, tieni, affoga nei soldi, questi bastano e avanzano per la mia consumazione e il costo del biliardo, ti saluto, il panno te lo fai pagare dal pezzo di merda che rantola là per terra, perché lo sai meglio di me che non si sta davanti mentre si gioca, stammi bene e muori presto...", andandomene dal locale, nel quale non misi più piede...

Continua...

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Ecency