Vita da bar - 12° puntata


Immagine CC0 creative commons

Ero ancora tutto imbambolato dalla incredibile vittoria, tutto inebriato da quel risultato sensazionale, che quasi non sentivo quello che uno dei due tizi che avevamo appena battito continua a ripetere come un disco rotto, che se le carte fossero venute divise avrebbero vinto a mani basse loro, che loro avevano vinto cinquecentottantamila tornei sparsi in tutta Italia, che erano da fenomeni con le carte, che si ricordavano di tutte le prese che venivano fatte al tavolo, e altro ancora, non se la potevano prendere che li avessimo battuti...

"Sì, sì, ho capito, siete bravi, siete forti, siete tutto quello che volete, ma questa sera avete perso, c'è poco da fare e da dire, le carte non vi sono state amiche, succede, e pure risuccederà, per cui adesso ti sei sfogato, ne hai dette di cotte e di crude, posso andare ?" (Il posso andare l'avevo detto perché mi si era messo davanti e in un certo senso mi sbarrava la strada...)

"Sì ma dovevamo vincere noi perché siamo più forti, perché siamo una coppia collaudata, perché... ecc. ecc."

Non se la smetteva, non se la piantava, per cui mi si chiuse la vena e feci una cosa che non era il massimo della vita, esasperato dal suo comportamento...

"Ok, tutto quello che vuoi, te lo ripeto ancora, siete fortissimi, se vuoi adesso va a continua ad allenarti, tieni...", mi allungai sul vicino tavolo, prendendo il mazzo di carte, e glielo misi sotto all'ascella...

E' una delle offese simboliche più gravi che si possa fare a un giocatore, quella di mettergli le carte sotto al braccio, lui rapidissimo fece il movimento per darmi uno schiaffone, ma quando il peggio sembrava potesse concretizzarsi da un momeo all'altro, una grande massa si inserì tra noi due...

Era un altro frequentatore di quel bar, con il quale avevo stretto abbastanza, bloccò sul nascere ogni velleità di quel soggetto, che era la prima volta che vedevo, esortandolo a darsi una calmata, ma non voleva saperne, finché non gli mise il punto definitivo...

"Non hai ancora finito? Non è ora di fare basta? Hai tenuto in piedi una partita che doveva durare meno di 5 minuti, ci avete messo un quarto d'ora abbondante, con tutti i vostri sensi del cazzo che non sono serviti a nulla, per cui piantala, fa basta, te lo dico un'ultima volta con le buone, perché la prossima volta è peggio, credimi, e tu, imbecillotto, sta fermo con le mani, perché mettere le carte sotto non si fa, lo sai, la prossima volta non mi metto in mezzo, chiaro??"

Io fui subito pronto ad annuire, mentre il mio avversario non la voleva ancora capire, fu necessario l'ultimo chiarimento, con una frase del tipo...

"Se vengo a sapere che l'hai toccato, anche fra un mese, poi ti concio per le feste...", per spegnere definitivamente i bollori...

Continua...

H2
H3
H4
3 columns
2 columns
1 column
16 Comments
Ecency