Io e la velocità - 36° puntata


Immagine CC0 creative commons

"Ecco a lei...", e fece per girarsi verso il collega...

Io ero rimasto lì, fermo, ad aspettare il Signor Verbale che mi aveva promesso, il suo collega aveva scritto un papiro incredibile, per cui temevo il momento che si sarebbe concretizzato di lì a breve, i secondi sembrava eterni, certamente, il colloquio che avevamo avuto era stato, sin dalle prime battute, molto distensivo, io non avevo fatto obiezione alla sua dichiarazione che ci sarebbe stato un verbale, avevo risposto a modo a tutte le sue domande, ma l'infrazione era molto evidente, come lo scarico modificato che faceva bella mostra di sé davanti agli occhi del poliziotto per tutta la durata della nostra chiacchierata, era lui uno dei problemi seri che potevo incontrare, in quanto non era perfettamente di serie e omologato per la circolazione su strada, era splendidamente aperto, quando tiravo le marce emetteva un suono paradisiaco, che ci entrava nelle vene, c'erano rumori di motori che rompevano i coglioni, tipo le Harley che scasinavano di brutto ma erano sempre lì, ferme che non andavano un cazzo, io fino a un certo numero di giri ero quasi silenzioso, quando salivo sopra si scatenava l'inferno, sia in termini velocistici, sia in termini di rumore, ma potete stare certi che mi si sentiva solo per qualche istante, perché ero già distante centinaia di metri, a causa della mia velocità di spostamento...

Il poliziotto anziano, quello con cui avevo parlato per tutto il tempo, finalmente si girò verso me, vedendomi ancora lì mi chiese cosa avessi bisogno...

"Nulla, sto solo aspettando che lei mi consegni il verbale..."

"Il verbale? Ahh, no, niente, per questa volta va bene così..."

"Come, il suo collega è mezz'ora che scrive con i miei documenti..."

"Lui?? E' un appassionato di scrittura, uno di questi giorni va a finire che pubblicherà pure un libro, a forza di scrivere, lei intanto vada pure, che per lei non c'è nulla, quando ci capiterà di passare per il suo bar che sta acquisendo, vorrà dire che ci offrirà un caffè, se non le dispiace..."

"No no, sarà un vero piacere, io la ringrazio di tutto, e vi auguro una buona giornata, grazie mille davvero.."

Montai sulla mia moto con un animo leggero che è difficile da descrivere, mi ero salvato in calcio d'angolo, mi era andata bene, mi ero giocato bene le mie carte, trovando una persona comprensiva che mi aveva dato corda nei miei ragionamenti, stranamente con quella moto, pur infrangendo costantemente i limiti stradali, perché era veramente impossibile rispettarli sempre, non presi neanche una multa, ma adesso andiamo ai momenti veramente hot...

Continua...

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Ecency