Uno dei miei passatempi preferiti, a livello estivo, era quello di salire su una grande pianta, in un giardino di un mio amico, e guardare le vetture che passavano, annotavo il modello, la targa, il colore, per sicurezza controllavo su Quattroruote le prestazioni di quella vettura, riportando la velocità massima teorica e le altre caratteristiche motoristiche di quel veicolo, ma solamente delle automobili che passavano, come velocità di punta, i 180 km/h, meglio ancora se erano verificati con la canonica prova su strada, certe marche avevano il brutto vizio di dichiarare dati migliori di quelli che in realtà non erano in grado di sviluppare, nel modello che veniva effettivamente testato dalla rivista specializzata...
All'epoca, verso i miei 10 anni, mio padre aveva una Fiat 128 1,100, colore verde pisello (semplicemente abominevole), che da prova su strada di Quattroruote sfiorava i 141 km/h, praticamente non andava un cazzo, nella mia testa, tutto il contrario della Fiat 128 Coupé SL 1,100 di mio fratello, stesso motore di base, in linea teorica, ma carrozzeria internamente rivista, molto più filante, vettura decisamente più bassa e profilata, schiacciata a terra, con una velocità di punta superiore ai 156 km/h, ma era il rombo del motore quando accelerava che faceva letteralmente la differenza, perché ti entrava dentro, ero sempre felice di salire con lui per andare a fare un giro da qualche parte, perché ero un autentico divertimento, al punto tale che alcune volte fece delle autentiche gare su strada, nulla a che vedere con le corse clandestine o altro, semplicemente all'epoca, verso la fine degli anni '70, scattavano così, all'improvviso, delle corse occasionali tra gli automobilisti, soprattutto di giovane età, in particolare rammento un ritorno a casa, percorrendo una strada che si chiama Marecchiese (sempre molto pericolosa ma all'epoca un po' meno rispetto ai giorni attuali), dove in diversi tratti di strada lui e una Renault 5 Gts hanno divorato la strada di percorrenza, un paio di volte ho visto la lancetta del tachigrafo andare oltre ai 130 kh/h, con i giri del motore che difficilmente scendevano sotto ai 4000, un vero delirio, sotto diversi punti di vista, cose che ai giorni nostri avrebbero davvero poco senso, il traffico era molto limitato, anche se l'incoscienza, in questo preciso caso, era molto alta, certi comportamenti non erano edificanti nemmeno a quei tempi (in ogni caso, quanta nostalgia, sotto troppi punti di vista...)
Continua...