All'inferno e ritorno - 9° puntata


Immagine CC0 creative commons

Entro nuovamente in quel reparto del cazzo, proprio in senso letterale, faccio presente che dovevo fare un controllo dopo l'operazione di circoncisione, un paio di minuti e un infermiere mi fa accomodare su un lettino, si assenta giusto un attimo, poi procediamo con l'ispezione della ferita...

"Complimenti, complimenti davvero, mi arrivano certi soggetti, che hanno delle melanzane, tutte peste, tutte livide, tu al contrario vai benissimo, sembra quasi che non hai fatto la circoncisione, tutto pulito, i punti si stanno riassorbendo perfettamente, tra poco inizieranno a cadere, ottimo davvero, se non ci sono problemi ulteriori, ci vediamo tra un paio di settimane, per un ultimo controllo, ma direi che ci siamo davvero, un piccolo consiglio, se non te l'hanno già detto, tra qualche giorno, diciamo circa a una settimana dall'intervento, inizia a tirare indietro dolcemente la pelle, fino all'esposizione completa del glande, piano piano, senza fretta, così la cicatrice diventa più morbida e tutto viene bene..."

Ringrazio di cuore l'infermiere e me ne vado, contento come una pasqua, continuo a prendermi cura del mio uccello, noi maschietti siamo molto scrupolosi e comprensivi nei suoi confronti, finché una settimana esatta dopo l'intervento, nel bagno del negozio dove lavorava, mi viene l'estro di provare a tirare indietro la pelle, a scappellarlo insomma...

Mi metto lì, in piedi nel bagno, prendo l'uccello in mano con delicatezza, e con l'altra inizio a tirare indietro la pelle...

Male, bruciore, male, e ancora male, cazzo, non ci siamo, desisto momentaneamente per fare un secondo tentativo, una volta calato un po' il bruciore diffuso, riparto e riesco a far scorrere di più la pelle, intravedo bene la punta, che appare per una buona metà, ma il dolore nuovamente mi fa desistere, inizio a sudare freddo di brutto, e ad avere dei dubbi che tutto vada bene, ma penso che sia normale, in fondo ho fatto un intervento, anche se di normale routine, per cui faccio un 3° tentativo, ancora più deciso, e vedo le stelle...

Raggiungo il punto precedente, e cercando di stare calmo e rilassato, continuo a tirare dolcemente la pelle indietro, ma la sensazione è terribile, mi sembra che ci siano degli aghi che mi perforino costantemente la cappella, un male allucinante, di intensità quasi come i punti che mi avevano dato la settimana precedente, alla fine riesco a scappellarlo completamente, ma dal dolore, dalla rabbia, dalla frustrazione accumulata, caccio una botta con il palmo della mano contro il muro che arrivò la mia commessa di allora (chiamiamola così, per non darle il suo vero nome di allora, adesso è la mia compagna), che bussando alla porta mi chiese se tutto andasse bene...

La feci entrare, logicamente perché eravamo già molto, molto intimi, gli spiegai l'accaduto, mi chiese conferma di quanto mi facesse male, perché dalla botta che si era sentita, sembrava quasi un terremoto, quando le descrissi la bruttissima sensazione di dolore, le sue parole furono poche...

"Va subito a farti vedere in ospedale, c'è qualcosa che non va, non puoi stare così..."

Continua...

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