Storia di un sognatore


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Qualche tempo fa un uomo sognò di tenere tra le mani una delle stelle più brillanti del firmamento, cominciò a inventare un modo per raggiungere il cielo, per avere la possibilità di rubarla senza che le sue mani si bruciassero, senza che l'infruttuosità della distanza lo stancasse, gli consumasse il fiato e inaridisse i suoi desideri.

Ha aspettato a lungo e nel frattempo stava cadendo, rotolando tra strade tortuose, stava perdendo la fede, era colpito duramente, disilluso, tradito e sconfitto.

Ma si alzò dalle macerie, smise di raccogliere i cristalli sparsi della sua vita e si dedicò ad aspettare, senza fretta, a volte con angoscia, che una nuova stella apparisse nel firmamento, una stella che potesse essere la via del ritorno all'inconcepibile fede nell'amore, come asse della sua vita, al parossismo di forme astratte che potesse far esplodere il vulcano sopito dei suoi desideri, che potesse fare del giorno un'eterna notte, della notte un'esistenza infinita e della vita un'eterna poesia.

E divenne immune ai colpi che circondavano con furia le rive della sua isola, dove seminava i sogni che fiorivano sostituendo quelli morti.

Ha lasciato che il trogloditismo della sua cultura sprofondasse nelle profondità più oscure dell'oblio e ha inventato nuovi colori per la sua aura e sfumature esotiche per la sua vita.

E ha salvato la speranza dal suo naufragio e spera un giorno di essere l'energia che illumina la stella che percorre la sua fugacità nel cosmo infinito.

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