Un centinaio di kg d'umanità ed una montagna da scalare

Si svegliò quella mattina alle ore 6.50, evento particolarmente inusuale per lui dato il suo orario di risveglio nel week end che si aggira attorno alle 11.00, in linea con il dovuto recupero del suo costante deficit del sonno durante i giorni della settimana.

Tutto rigorosamente come sempre in perfetta sintonia fantozziana, calcolato al millesimo di secondo, domandandosi cosa l'avesse portato la domenica ad alzarsi a quella curiosa, eretica ed intoccabile ora anche nei periodi più intensi di attività lavorativa.

Sveglia, colazione e preparazione zaino con K-way, felpa, acqua da 2 e mezzo, 3 panini al tacchino, una banana e 2 videocamere per un totale di 10 kg abbondanti aggiunti, nel tempo di valore europeo di 25 minuti per poi partire alla volta del ritrovo, rigorosamente in scooter, con due zaini e la @tammyfit95 passivamente addormentata dietro.

Da buon tecnico navale e geneticamente cetaceo puro dal peso relativamente importante a causa del suo sport caratteristico d'accumulo di massa magra, convinto dall'amico alpinista semi-professionista @teo93, che pronosticava una semplice passeggiata in montagna in tranquillità e galvanizzato dalle tante immagini paradisiache di scorci alpini, cascate e fiumi cristallini, immersi in un verde acceso dal silenzio assordante...si convince e partono tutti insieme, in ritardo e senza non poche difficoltà logistico-tecniche, alla volta della provincia di Tarvisio.


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Il nostro eroe dei 7 mari, assieme a @teo93 ed un altro compagno di viaggio, ancora totalmente fresco e ignaro di ciò che lo aspetta da li a breve.



Parcheggiarono nella frazione di Valbruna, una piccola cittadina pacifica del tarvisiano, zona a ridosso dei confini austriaco e sloveno, luogo perfetto per poter passare in totale tranquillità e suggestivamente l'eventuale pensione che sicuramente mai arriverà.

Reduce da una buona ed immancabile pennica durante il tragitto, interrotta solamente dalla classica pausa kava (caffè in sloveno) degno dei migliori Autogrill della A23, ecco che il pesce fuor d'acqua con zaino carico di provviste alimentari in spalla, Reflex a spalla parte, rigorosamente sponsorizzato da abbigliamento Decathlon.


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[RAW] @tammyfit95 e Miky, ancora fin troppo sorridenti



Temperatura alla partenza 20 gradi, accettabile, velo di nuvole ma umidità al 70%, ed il cetaceo inizia a perdere subito squame ai primissimi tornanti in ascesa ma per fortuna il pantalone da trekking è ridimensionabile per le sue esigenze però si aggiunge un ulteriore peso, seppur leggero allo zaino, ma si guadagna subito alla grande in raffreddamento sistemico.

Quinto tornante, la ciurma d'oltralpe si ferma, non lo trovano più, poi si scopre che, come ogni buon cetaceo, ogni tanto va scaricata l'acqua di zavorra.

Dopo qualche interminabile minuto raggiunge nuovamente la combriccola che può quindi ripartire, senza però non notare l'immancabile pulsione genetica del cetaceo a voler restare fisicamente idratato, in un bagno d'acqua mineralizzata, prima maglietta quindi già da cambiare dopo poche centinaia di metri.

Avanzano in boschi dal verde acceso, scorci di paesaggi magnifici e quiete totale, tornante dopo tornante con una pendenza topografica del 10% quando, a quel punto, seppur preso dalle difficoltà dell'ascesa a pinne unite, non manca nel suo compito di immortalare la zona.


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[RAW] Paesaggi, metro dopo metro



Finalmente finiti i tornanti e la grande ascesa che poi si scoprì in maniera sbeffeggiante essere pure una salita per principianti, gli inconfondibili morsi della fame si fecero sentire per il nostro marittimo, che inizia pure a fare i conti con una zavorra in spalla che inizia a dare un notevole fastidio.

Durante il tragitto, quasi a gesto di stizza, con vista appannata e bruciore agli occhi causa idratazione mineralizzata ormai incontrollabile, notò molti viandanti scendere dalla parte opposta, profumati, freschi, ordinati e col sorriso.

Decisero quindi, di comune accordo, di tenere duro ancora qualche centinaio di metri, ancora mezz'ora di ascesa per trekker alle prime armi, fino a raggiungere borgo Lussari, un santuario raggiungibile anche via funivia (eccoli la gli impomatati che se la ridono da dove vengono).


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[RAW] Borgo Lussari



Entrano in paese e la prima cosa ad acutizzare i sensi del nostro cetaceo sono i profumi di piatti tipicamente montani in un trionfo misto di fuzi con funghi, gnocchi con tartufi, grigliate di ogni tipo, selvaggina e punte dolciastre di dolci caratteristici.

Passa di fronte alla trattoria ed il flashback dei 3 panini al tacchino e la banana lo attanaglia.

Trovano un posto confortevole sull'erba nel retro del santuario per nutrirsi voracemente col pensiero fisso di addentare la polenta ai sugo di cinghiale accompagnata da un buon liquore di casa.

Dopotutto, cosa si potrà mai mangiare senza restare atterriti da gusti di frontiera montani sublimi combinando la cultura culinaria austriaca, quella italiana e quella slovena?

Pennica di rito post pranzo al sacco carico di amarezze e rimpianti per il lupo di mare, mentre gli amici sono impegnati nell'usare la sua attrezzatura audiovisiva accuratamente trasportata per un migliaio di metri ed escogitare il piano malvagio che lo porterà irrimediabilmente alla rovina, l'unica cosa positiva è che qualche chilo da trasportare, fra acqua e cibo se ne va.


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[RAW] @teo93 & sister & @tammyfit95



Assonnato, distrutto per le fatiche, ma reduce dalla migliore pennica mai fatta priva di pensieri e stress, il lupo di mare si prepara alla discesa e raggiunge gli amici, che...lo informano invece di un'ulteriore salita di 500 metri per raggiungere la Vetta del Cacciatore.

Con una leggera vena contrariata risponde positivamente all'entusiasmo del resto della combriccola, che sembra incredibilmente ancora fresca e vogliosa d'avventura.



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[RAW] Disperazione, olio (di balena) su tela



Zaino in spalla nuovamente e ripartono alla volta della Vetta del Cacciatore, il cetaceo continua a perdere squame e, se prima addirittura accenna un leggero infreddolimento dovuto alla pennica, mano a mano che la pendenza aumenta, non ce la fa più a mantenere il raffreddamento corporeo e follemente va a petto nudo, scambiando il paesaggio montano velato con una temperatura di 16 gradi per la riviera di Riccione.

Metro dopo metro, passo dopo passo, sentiero dopo sentiero, strettoia dopo strettoia, arranca ma non si arrende e continua a salire portandosi dietro i suoi oltre 100 kg (zaino compreso), magari lento ma inesorabile fino a raggiungere la Vetta del Cacciatore, 2100 metri, 7000 feet e quello che prima sembrava una follia è ora un'improvvisa conquista.


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[RAW] Stanchi ma felici



Tutto ciò che sale, prima o poi deve scendere, per fortuna il marittimo che all'andata ha subito un martellamento costante della sua muscolatura più debole, il femorale, ora può godersi anche la discesa in tutta tranquillità, forte del fatto che i quadricipiti sono ancora freschi, anche se, un paio di volte ha rischiato stupidamente l'attrezzatura con scivolate evitabili.

La stanchezza però ad un certo punto si fa sentire, le orecchie si tappano, la pressione aumenta, lo zaino sulle spalle 8 ore inizia davvero a pesare e le gambe ormai vanno da sole per inerzia in una discesa che sembra infinita e dalla lunghezza assurda rispetto all'andata.

Sedersi in macchina, togliere le pedule appena suolate della Salomon ormai incollate al piede è stato il momento più soddisfacente dell'intera giornata.

Da bravi turisti regionali però la tappa al caseificio non poteva mancare, io e @tammyfit95 non abbiamo preso nulla ma in compenso abbiamo mangiato uno dei migliori gelati di sempre, fatto con latte di casa, gusto pistacchio e burro d'arachidi, i nostri preferiti.


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[RAW cell] Risultato dopo 9 ore di camminata, il pesce fuor d'acqua ritorna finalmente a casa



Turismo in Friuli-Venezia Giulia? Se non ci siete mai stati ve lo consiglio davvero, in poche centinaia di chilometri i paesaggi e le culture più disparate: Slovenia, Austria, mare, montagna.

Chi lo sa cosa ci inventeremo alla prossima, Zipline di Sauris? Laghi di Fusine? Di sicuro ci divertiremo!

-Fede | Hive Original Content

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