PSICHE NELLA PANDEMIA

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DAL BLOG GUASCONE
L'altro giorno ho visto un bel programma su una rete per cui pago il canone riguardante gli aspetti psicologici che questi 15 mesi di pandemia si sono trascinati dietro. Alcuni intervistati hanno manifestato il loro timore anche solo ad uscire di casa per fare la spesa, non parlo di gente avanti con gli anni ma di chi e' a meta' del suo percorso terreno. Pensiamo poi agli anziani, quando arrivi a quell'eta' avresti tutto il diritto di poter vivere serenamente il tempo che resta, invece questo maledetto virus ha colpito la parte piu' debole della popolazione come e' naturale nel concetto darwiniano di selezione e come normalmente avviene da sempre in natura. Ci sono poi i tanti che hanno perso il lavoro o che non hanno potuto esercitare il proprio per le demenziali decisioni dei governi. Non sono poi neanche sicuro che lo smart working sia il massimo per la salute mentale, sopratutto per le persone piu' giovani. Uscire di casa per andare a lavorare e' un qualcosa che apre la mente, ti mette a contatto col mondo e le sue variabili che non possono certo infilarsi tutte dentro ad un computer. E' palese come, al di la della gravita' della pandemia che mi guardo bene dal negare, una grossa responsabilita' nell'instillare la paura l'abbiano avuta i giornali e le televisioni, sempre pronte ad urlare “al lupo” anche quando non era assolutamente necessario. I virologi si sono costruiti una carriera televisiva grazie alle loro campagne terroristiche per cui occorrerebbe una nuova Norimberga. I ragazzi, i nostri figli, sono rimasti per un anno chiusi in casa a menarsela col telefonino o il computer, quelli della mia generazione sarebbero impazziti abituati come eravamo a vivere in strada la maggior parte della giornata con gli amici. Mettiamoci poi, sempre per le decisioni deliranti di chi ci dovrebbe governare, l'impossibilita' di fare attivita' fisica e sportiva. Lo sport aumenta le difese immunitarie, le palestre avrebbero dovuto essere dei veri e propri presidi sanitari, invece e'stato impedito alla gente di allenarsi, di scaricare le tensioni, mettendo in circolo le endorfine che sono fondamentali per il nostro umore. Tutti chiusi in casa, barricati, timorosi, paurosi, pagheremo per anni le sciagurate conseguenze di queste scelte.

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