Le installazioni fotovoltaiche costano più energia di quella che producono?

Il concetto di ritorno energetico sull’energia investita (ERoEI), rappresenta un modo per capire il contributo o la perdita energetica, di un metodo di produzione, per la civilità. Due autori hanno esamito 28 studi del settore per capire come si comporta l’energia fotovoltaica con l’ERoEI.



Effetto del passaggio dell’uragano Irma nei caraibi. Fonte

Lo studio si conclude anche con questa considerazione:

Il valore calcolato per l’ERoEI non ha dimensione, dato che l’abbiamo costruito con il ritorno energetico [dell’energia fotovoltaica] (2203 kWhe / m2) diviso per l'energia investita (2664 kWhe / m2), ottenendo un rapporto di 0,82. Abbiamo stimato che questi numeri potrebbero avere un errore di ± 15%, in modo che, nonostante una serie di scelte ottimistiche che producono bassi valori di energia investita, l'ERoEI risulta notevolmente inferiore a 1. In altre parole, un sistema di alimentazione elettrica basato sulle tecnologie fotovoltaiche di oggi [2016], non risulta una fonte di energia, ma piuttosto un dispersore di energia non sostenibile o una perdita di energia netta non sostenibile.

Contestualizzando

Si possono già trovare contro-argomentazioni alla revisione effettuata. Inoltre persino i due soggetti sottolineano che il calcolo dell’ERoEI dipende anche dall’autore.

Stando alle mie conoscenze, e in questo campo non mi sento particolarmente sicuro, lo studio rientra all’interno della categoria di studi noti per la robustezza. Ho scritto che si tratta di una revisione di studi o meta-analisi, il che significa che si trova all’apice della piramide della robustezza:



L’immagine si riferisce ad un ambito delle scienze diverso da quello preso di esame, ma vale il concetto di fondo. Fonte

Però esistono anche meta-analisi che smentiscono l’esistenza dei cambiamenti climatici o un tipo di efficacia dell’omeopatia. Fare ricerca rappresenta un processo e a seconda da dove si parte, si possono ottenere risultati replicabili. Chiaramente il dove parte un gruppo può venir interpretato come errore da un altro gruppo, e viceversa. Da qui penso si possa capire la fatica nella ricerca della cosiddetta verità. In tutto ciò i matematici puri osservano con un sorriso malizioso.

Voglio focalizzare l’attenzione dei lettori anche su questa assunzione.
Nella revisione si trova anche scritto

In questo articolo l'analisi ERoEI viene applicata a impianti fotovoltaici situati in regioni di modesta insolazione in Europa, in particolare in Svizzera e in Germania.

Ora proviamo ad osservare la mappa dell’insolazione



Quantità di energia solare disponibile prodotta dall’irraggiamento solare. Fonte

I due paesi mostrano un valore inferiore rispetto, ad esempio, la media italiana. Quindi immagino che in altre aree geografiche si otterrebbero ERoEI superiori, tipo in Sicilia. Però un aumento di insolazione pari al 30% non penso corrisponde ad un uguale incremento di ERoEI, perché al di fuori delle condizioni standard del pannello fotovoltaico, ogni aumento di temperatura pari a 1°C corrisponde una perdita dell’efficienza pari allo 0.45%.

Conclusione

Le meta-analisi in genere fanno discutere. In alcuni casi passano inosservate a svariati giornalisti, come ad esempio lo scivolone di Repubblica su una ricerca, quindi alla base della piramide della robustezza, smentita mesi prima da una revisione. Anche le meta-analisi possono contenere errori, a seconda del gruppo che le analizza. Direi che nel mentre i non addetti a questo tipo di lavori possono attendere ulteriori risultati, oltre che, voglia permettendo, informarsi ulteriormente sul come funziona la robustezza degli studi.

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